L’
acqua pazza è una tecnica di preparazione che consiste nella cottura del
pesce in tegame, con
aglio e
pomodorini, sfumato al
vino bianco; completa una spolverata di
prezzemolo al momento di servire. Un procedimento che consente di gustare il
pesce fresco cucinato in maniera semplice e appetitosa, senza accendere il forno.
L’origine dell’
acqua pazza affonda le sue radici nella
tradizione marinara delle regioni del sud Italia e probabilmente il termine fa riferimento all’uso che i pescatori facevano dell’
acqua di mare per salare il pesce appena pescato e cotto a bordo dei pescherecci.
Indicati alla cottura in acqua pazza sono varie tipologie di pesce come spigola, pagello, mormora, gallinella e altri. Prediligendo comunque esemplari di piccole-medie dimensioni.
1
Per preparare l’orata all’acqua pazza iniziate a sciacquare i pomodorini, eliminate il picciolo e tagliate i più grossi a metà. Private le orate delle eventuali squame residue. In una padella rosolate a fiamma vivace lo spicchio d’aglio schiacciato con i pomodorini aggiungendo sale e pepe.
2
Unite le due orate e, sempre a fiamma alta, sfumate con il vino bianco lasciandone evaporare la componente alcolica.
3
Abbassate quindi la fiamma e lasciate cuocere per 15-20 minuti girandole verso la metà del tempo per una cottura omogenea. Saranno cotte quando, togliendo una spina della pinna dorsale, questa uscirà “pulita” ossia priva di carni del filetto. Una volta cotte, servite le orate all’acqua pazza con un giro di olio extravergine a crudo e una manciata di prezzemolo tritato fine.